Solitamente, chi sceglie un capo in cashmere sceglie modelli intramontabili, proprio perché questo prezioso prodotto se ben tenuto, può durare una vita, mantenendo inalterate nel tempo le sue caratteristiche di morbidezza e resistenza.

Unico neo di un capo in cashmere è il “pilling”, che si manifesta maggiormente se nella lavorazione si sceglie di privilegiare la morbidezza estrema del capo.
Purtroppo qualsiasi pull (sia di cashmere che di lana) produce “palline”; questo avviene perché con lo strofinio e con il calore del corpo, le fibre più corte tendono a “sganciarsi” dalle altre e finiscono per arrotolarsi su se stesse formando così dei morbidi fiocchetti lanuginosi.

Anche se questo processo è inevitabile, possiamo cercare di ridurne la formazione seguendo dei semplici accorgimenti:

• il capo in cashmere va indossato con parsimonia, per non più di in giorno;
• va poi lasciato a riposo per almeno 2 giorni, in un luogo fresco e disteso su un piano, affinché le fibre possano riprendere la loro compattezza naturale.
• il lavaggio può effettuarsi sia a mano che in lavatrice, con programma lana/delicati a bassa temperatura (acqua fredda o tiepida) senza sbalzi termici, con poco detergente specifico per la lana. L'ammorbidente non è necessario perché il capo in cashmere non infeltrisce in quanto, la lana della capra non è intrisa di lanolina come quella della pecora, che si disperde con i lavaggi successivi infeltrendosi.
• il pull in cashmere invece, con i lavaggi effettuati nel tempo, raggiunge il suo maggior splendore, regalando al tatto un'inconfondibile morbidezza.
• l'asciugatura va effettuata, disponendo il capo di cashmere su un piano orizzontale per non alterarne la forma, va tenuto lontano da fonti di calore, non va esposto alla luce diretta del sole o della luna per non macchiarlo.
• la stiratura deve avvenire a temperatura media e non occorre mettere a contatto diretto il ferro con il capo, bastano dei colpi di vapore a circa 5cm di distanza dal tessuto.